Piano strategico 2023 – 2026

Il piano strategico è il piano pluriennale che la Fondazione di Comunità Porta Palazzo ha adottato per definire gli obiettivi che vuole raggiungere, specificando le modalità e le alleanze che vuole stipulare per raggiungerli.

Promuovere il protagonismo della comunità verso la valorizzazione del quartiere e delle sue risorse, contrastando fenomeni di sviluppo non inclusivi

Partendo dal suo Manifesto, la Fondazione di Comunità Porta Palazzo vuole essere un ente attivatore di capitale sociale, in grado di chiamare attorno al tavolo tuttə colo che, su specifiche problematiche, hanno capacità, esperienze, competenze, asset materiali e immateriali da mettere a disposizione del territorio. Partendo dalle potenzialità e dalle capacità del quartiere, la Fondazione intende essere catalizzatore di risorse finanziarie (e non) proponendo un modello di azione generativo e partecipato, considerando opportuno superare il modello classico della filantropia e sperimentando policies, approcci innovativi e nuove modalità di finanziamento o sostegno alle realtà locali attraverso il dialogo costante, l’accreditamento e la costruzione di relazioni di fiducia basate sulla condivisione della mission.
La ricchezza della Fondazione non è in primis economico-finanziaria, ma sta nelle capacità di relazionarsi con il territorio e di prendere decisioni all’interno di processi collettivi.

La Fondazione si è attivata per svolgere un ruolo abilitante all’interno del quartiere per offrire occasioni e strumenti di empowerment ai soggetti del territorio affinché possano arrivare a formulare proposte di welfare di comunità sistemiche e innovative.
Le prime fasi di attività e dialogo con il territorio hanno portato la Fondazione a includere attività di lobbying rispetto al tema del contrasto alle disuguaglianze e alla povertà, con l’idea di arrivare a un’autentica co-progettazione (e, nel tempo, co-programmazione) delle politiche locali che prevedano la partecipazione attiva della comunità per innescare trasformazioni che migliorino la vita di chi vive nel quartiere, soprattutto se in condizione di fragilità.

La Fondazione intende rafforzare la struttura e le proprie competenze affinché siano davvero a servizio della comunità, rafforzando il ruolo di soggetto intermedio del Terzo Settore per connettere e valorizzare risorse e bisogni.

La Fondazione vuole:

  • attivare processi efficaci di ascolto e coinvolgimento delle comunità;
  • elaborare strategie di ingaggio delle/dei cittadinə, anche di quellə generalmente distanti dalle tradizionali reti associative, e pratiche innovative di comunicazione e coinvolgimento di comunità tematiche e territoriali all’interno dei processi;
  • proporre processi di amministrazione condivisa;
  • superare il modello erogativo puro della filantropia classica;
  • contribuire alla realizzazione, nel contesto locale, della transizione sociale ed ecologica attraverso progettualità capaci di metterne al centro le comunità locali;
  • strutturare la raccolta fondi e differenziare le fonti di finanziamento.

La Fondazione ha elaborato un piano di community fundraising che prevede la mappatura delle risorse e del patrimonio relazionale. Il piano di raccolta fondi è impostato su quattro linee:

  • partecipazione a bandi;
  • raccolta di donazioni sul territorio;
  • attivazione del volontariato;
  • 5×1000.

La Fondazione intende attivarsi per definire una strategia a lungo termine per la costruzione del proprio patrimonio, la diversificazione dei donors e l’apertura a nuove forme di investimento sociale sul territorio, acquisendo competenze e relazioni per:

  • accedere a bandi europei;
  • aumentare il numero di donatorə, compresi i grandi donatori;
  • investigare le modalità di investimento in imprese sociali;
  • approfondire e appropriarsi del dispositivo tecnico-amministrativo del capitale di capacitazione (uno strumento che mette a disposizione delle persone un capitale per attivare una propria strategia di uscita dalla povertà) a supporto di azioni di contrasto alla povertà e politiche di social housing;
  • costruire strategie comuni con altri soggetti volte alla creazione di un piano di investimento locale.

L’ampliamento della rete di partner, alleatə e attivistə è un obiettivo fortemente condiviso dal Consiglio Territoriale della Fondazione. Ampliare la platea di interlocutori con cui stabilire una relazione è fondamentale per arricchire le istanze e l’agire della Fondazione, nonché per arricchire il pensiero.

Inoltre, la Fondazione di Comunità Porta Palazzo è una fondazione di partecipazione e reputa importante l’entrata di nuovə partecipanti per la collaborazione e la costruzione di progettualità condivise basate su una visione comune.

Il coinvolgimento di nuovi soggetti riguarda anche l’allargamento della base delle/dei partecipanti al Consiglio Territoriale a singolə che risultino interessatə e possano diventare attivistə della Fondazione.

Nel promuovere efficacemente l’adesione di nuovə sociə, la Fondazione intende definire strumenti, meccanismi e procedure per l’inserimento delle e dei volontarə, il loro coordinamento e accesso a competenze, informazioni e decisioni, creando strumenti di formazione e orientamento strutturati e periodici per le/i volontarə e la cittadinanza attiva.

La Fondazione intende dotarsi di competenze e struttura per essere un soggetto capace di:

  • proporre processi di amministrazione condivisa che si basano sulla co-programmazione e la co-progettazione;
  • superare il modello erogativo puro della filantropia classica per consolidare un modello finalizzato a mettere a disposizione anche opportunità di formazione e di accrescimento delle conoscenze.

La Fondazione vuole garantire una continuità progettuale alle iniziative avviate che permetta di riflettere sugli interventi in corso e rimodularli in base ai cambiamenti dei bisogni territoriali.

La strategia di comunicazione si basa sulla capillarità dei processi di ascolto e ingaggio del territorio e sulla diffusione dell’aggiornamento sulle varie attività, risultati raggiunti e il valore sociale generato.

La Fondazione intende lavorare sul miglioramento della comunicazione interna soprattutto in termini di chiarezza e accessibilità dei contenuti, con modalità differenti e livelli di approfondimento diversi. Per quanto riguarda la comunicazione esterna, si intende lavorare in termini di ampliamento e diversificazione – di strumenti, di linguaggio e di lingue utilizzate – per raggiungere nuovi soggetti con il fine di attrarre risorse (persone, partner, fondi), esplicitare e condividere gli obiettivi con il quartiere, diffondere la conoscenza dei servizi e delle opportunità disponibili.

Gli obiettivi strategici per le aree tematiche

La Fondazione di Comunità Porta Palazzo vuole sviluppare la propria strategia nelle quattro aree tematiche individuate per i primi anni di attività, contribuendo alla realizzazione di reti sociali più solide, spazi pubblici più accoglienti, case accessibili a tuttə e partecipando alla transizione ecologica per contrastare la povertà energetica.

Spazio pubblico come bene comune, luogo di solidarietà e convivenza, spazio anche immateriale di superamento dei conflitti e occasione di protagonismo e attivismo.

Contribuire a rendere lo spazio pubblico un bene comune, luogo di solidarietà e convivenza, spazio anche immateriale di superamento dei conflitti e occasione di protagonismo e attivismo.

Le aree di attività individuate per raggiungere gli obiettivi sono:

  • migliorare la conoscenza del sistema di spazi pubblici del quartiere e dei loro utilizzi, accompagnare un’elaborazione di pensiero pubblica;
  • contribuire a rendere maggiormente fruibili alcuni spazi e innescare un processo rigenerativo del quartiere, utilizzando lo spazio pubblico come catalizzatore abilitante di interazione.
  • reti di relazioni con associazioni ed enti
  • competenze di progettazione, organizzazione, comunicazione
  • risorse economiche da bandi
  • procedure con amministrazione pubblica già testate
  • materiali e arredi mobili
  • conoscenza tra i vari gruppi attivi negli spazi pubblici e condivisione di difficoltà, bisogni, aspettative
  • valutazione di strumenti comuni per aumentare la sostenibilità delle pratiche autogestite
  • partecipazione di un numero maggiore di cittadinə
  • ampliamento e consolidamento del gruppo di persone che si prende cura degli spazi pubblici
  • reperimento risorse per sostenere le attività
  • confronto con l’amministrazione pubblica
  • attività di microrigenerazione urbana
  • lo spazio pubblico è occasione di incontro e di inclusione per i diversi target di popolazione ed è vissuto a vari orari della giornata
  • le relazioni di comunità sono più ricche e più capaci di gestire conflitti
  • chi frequenta lo spazio pubblico lo vive come bene comune
  • c’è la possibilità di esprimere i bisogni e la possibilità di ascolto
  • aumenta la conoscenza reciproca
  • chi frequenta gli spazi pubblici ha maggior consapevolezza delle proprie soft skills da mettere a servizio della comunità

Diversi attori del territorio sono capaci di individuare le risorse e sostenere i bisogni sociali delle/dei cittadinə e hanno strumenti per promuovere mutualismo attraverso pratiche di microfinanza di comunità

La costruzione e il rafforzamento della prossimità quale elemento fondante per garantire solidarietà, protagonismo, emersione del bisogno.

Le aree di attività individuate per raggiungere gli obiettivi sono:

  • creazione e rafforzamento del network di associazioni ed enti del Terzo Settore del quartiere;
  • costruzione di spazi di attivismo;
  • “rompere le bolle” dove si rifugia ogni gruppo, comunità e riuscire a proporre forme di condivisione di avvicinamento ai servizi e di sinergia tra i tanti potenziali oggi parcellizzati.
  • risorse interne: promozione e coordinamento dei percorsi, scrittura di progetti, rendicontazione dei progetti e supporto alla comunicazione, volontarə, welfare community manager, gestione amministrativa, fundraiser
  • risorse economiche per segreteria tecnica, contributi per i progetti, raccolta fondi per Sostieni Aurora
  • risorse interne per promozione e coordinamento percorsi, progettazione e raccolta fondi
  • risorse esterne: grafici/audio-videomaker, educatrici/tori di strada, esperta/o in microfinanza di comunità, operatrici/tori di prossimità
  • le associazioni partecipano al coordinamento, portano le proprie progettualità, costruiscono visioni condivise
  • dare risposta a bisogni primari delle famiglie e provare ad affrontare il tema della povertà con soluzioni più a lungo termine
  • il fondo Sostieni Aurora ha risorse proprie
  • le associazioni del Coordinamento Aurora sono in grado di co-progettare le diverse dimensioni del fondo
  • più associazioni riescono ad acceder a fondi pubblici e privati tramite bandi
  • progettata la gestione e reperiti i fondi del Cecchi Community Care
  • aumento delle realtà coinvolte in una comunità di cura che ha l’obiettivo di permettere alla cittadinanza in situazioni di vulnerabilità o fragilità di riprendere in mano la propria vita co-progettando percorsi di riconquista dei propri diritti sul piano individuale, sociale e comunitario
  • aumentare le possibilità di accesso ai servizi (pubblici o garantiti dal Terzo Settore) da parte in particolare dei nuclei composti da persone con background migratorio
  • attivazione di comunità di pratica, “luoghi” in cui si sviluppa apprendimento collettivo circa alcune tematiche di interesse comune
  • sperimentazione di strumenti di microfinanza di comunità

Un ambito di lavoro per approfondire il tema dell’abitare in Porta Palazzo, Borgo Dora e Aurora

Contribuire a salvaguardare la composizione sociale del quartiere evitando il rischio di espulsioni per ragioni economiche e contribuire a facilitare l’accesso e il mantenimento a soluzioni abitative sostenibili e dignitose per tuttə.

Le aree di attività individuate per raggiungere gli obiettivi sono:

  • migliorare la conoscenza della situazione abitativa e ricostruire narrazione delbisogno abitativo dal basso;
  • facilitare l’accesso alle misure esistenti per consolidare e garantire l’abitare inquartiere, a condizioni dignitose;
  • costruire nuove soluzioni e strumenti per facilitare l’accesso alla casa. 
  • reti di relazioni e contatti già attivati e da attivare
  • risorse economiche derivanti da bandi
  • competenze di progettazione e organizzazioe
  • competenze di comunicazione e grafica
  • dialoghi con l’amministrazione pubblica avviati
  • prosecuzione e ampliamento attività équipe anti-sfratto
  • approfondimento del dialogo con la Città e altri partner strategici
  • conclusione lavoro teorico e di fattibilità economico finanziaria e passaggio per testare e iniziare a implementare un modello abitativo
  • avvio di un progetto pilota su un immobile di quartiere
  • aumento della disponibilità di case di qualità ed economicamente accessibili in quartiere
  • radicamento di alcune famiglie in quartiere non solo per necessità ma anche per desiderio
  • sperimentazione di un modello abitativo collaborativo realmente inclusivo
  • riduzione di rischio e impatti della gentrificazione
  • riduzione degli sfratti

Costruire processi di partecipazione e innovazione sociale capaci di innescare un profondo cambiamento nell’ottica di una maggior giustizia ambientale e sociale

Costruire processi di partecipazione e innovazione sociale capaci di innescare un profondo cambiamento nell’ottica di una maggior giustizia ambientale e sociale

Le aree di attività individuate per raggiungere tali obiettivi sono:

  • valutazione dello strumento e discussione pubblica con attivazione di spazi di elaborazione collettiva;
  • individuare come il ricavato possa essere un supporto concreto alla lotta alla povertà energetica;
  • costituzione o ramo di impresa di cooperativa sociale per installazione e manutenzione dei pannelli fotovoltaici con lavoratori dal territorio debitamente formati;
  • capitalizzare il soggetto gestore CERS attraverso prestiti da soggetti del territorio, cioè consentire la partecipazione attraverso uno specifico strumento finanziario.
  • competenze esterne per l’elaborazione del piano di fattibilità, della struttura e gestione della CERS
  • risorse economiche da bandi e fundraising
  • procedure con amministrazione pubblica
  • strutturare un piano di fattibilità per analizzare sotto vari punti di vista la realizzazione del progetto per arrivare a costruire una comunità energetica solidale e rinnovabile in collaborazione con diversi enti del territorio
  • attivato uno strumento (nuova cooperativa o ramo d’impresa) per la gestione della CERS
  • rispondere in modo efficace e a livello di quartiere alla crisi climatica e al cambiamento climatico
  • includere il contesto e le questioni sociali nel pensare alla transizione ecologica di quartiere
  • avviare processi di co-progettazione in ambito ambientali

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