Lettera aperta alle istituzioni torinesi sullo sgombero di corso Giulio Cesare 45

Foto di Giorgio Mancuso

A seguito dello sgombero della palazzina di corso Giulio Cesare 45 dello scorso 19 gennaio, dal Coordinamento Aurora 2020 è emersa la necessità di elaborare e inviare, insieme alle realtà che lavorano nel quartiere, una lettera per chiedere alle istituzioni un confronto sul tema dell’abitare nel quartiere Aurora.

Di seguito il testo con le adesioni, tra cui quella della Fondazione di Comunità Porta Palazzo.

 

Alla cortese attenzione della Sindaca della Città di Torino, degli/delle Assessor* tutt*, del Presidente della Circoscrizione 7 e dei e delle Componenti della Giunta Circoscrizionale.

Martedì 19 gennaio scorso, all’alba, un ingente schieramento di Forze dell’Ordine ha sgomberato la palazzina occupata di Corso Giulio Cesare 45, nel quartiere Aurora. Al suo interno vivevano una sessantina di persone, tra cui dieci minori. Un intervento concordato, si apprende dai giornali locali, all’interno del Tavolo per la Sicurezza cui partecipano, tra gli altri, la Città e la Circoscrizione 7.

Della questione abitativa non si trova spesso molto spazio sulle colonne dei quotidiani e quando se ne parla lo si fa sempre nei termini di “emergenza”. In qualità di enti che operano nel sociale, abbiamo modo di toccare con mano, quotidianamente, quanto il problema sia invece strutturale e in continua espansione: i numeri parlano chiaro e descrivono un aumento continuo degli sfratti per morosità negli ultimi dieci anni, come tra l’altro riporta la recente ricerca condotta da AuroraLab del Politecnico di Torino e come denunciano da tempo i gruppi che si occupano del tema in città.

In aumento le richieste, di conseguenza, di alloggi di edilizia popolare a canone convenzionato (con lunghe liste di attesa annesse). La questione abitativa è un problema consistente che riguarda migliaia di persone che ad oggi non possono assicurarsi un tetto sopra la testa a causa di serie difficoltà economiche, disoccupazione e grandi lacune nel sistema di welfare e garanzia dei diritti.

La pandemia Covid19 non ha fatto altro che aggravare una situazione strutturale della nostra città, non certo emergenziale.

Come associazioni del territorio non crediamo che lo sgombero di alloggi occupati, condotto manu militari dalla Questura, sia una soluzione a questo tipo di problemi.

Nell’ultimo anno decine di associazioni e comitati attivi sul quartiere Aurora hanno affrontato insieme i problemi sociali derivanti dalla pandemia con dedizione e senso di comunità. Da sempre, oltre a lavorare ogni giorno sul territorio a contatto diretto con situazioni di fragilità e rischio marginalità sociale, partecipiamo alle iniziative promosse dall’amministrazione locale e cittadina di confronto e dialogo. Mai in queste sedi è emersa tra le priorità lo sgombero di famiglie in situazione di precarietà abitativa.

Al contrario abbiamo sempre sostenuto che per risolvere i problemi del nostro quartiere fosse necessario porre al centro dell’attenzione le persone in situazioni di difficoltà e i loro bisogni. Non riteniamo possa essere costruttiva e civile un’operazione che all’alba sveglia violentemente adulti, bambine e bambini per accompagnarli in alloggi temporanei, in inverno e durante una pandemia. A maggior ragione durante una crisi sociale-lavorativa di cui è difficile ad oggi valutare la portata nel medio-periodo. Riteniamo si potessero sceglie altre vie più consone alla dignità e al rispetto dei diritti umani.

Se esistono delle alternative perché non proporle direttamente alle famiglie? Perchè non coinvolgere le tante realtà del territorio in una progettualità che sappia garantire i diritti di tutt*?

E’ scorretto rassicurare l’opinione pubblica spiegando come le famiglie siano state assegnate a collocazioni temporanee all’interno di housing sociali. Chi lavora nell’ambiente sa bene che queste sistemazioni non possono che essere sistemazioni temporanee poiché hanno un costo molto elevato che non è sostenibile dai beneficiari stessi, non garantiscono i tempi (necessariamente) lunghi di progettualità di integrazione socio-lavorativa, sottraggono risorse ad altri soggetti fragili in una competizioni tra poveri di cui non si vede la capacità politica di voler uscire. Il rischio è, come accaduto in altre situazioni simili, che dopo qualche mese le persone si trovino di nuovo nell’incertezza e senza nessuna possibilità di autodeterminarsi. Senza politiche pubbliche di ampio respiro ed investimenti significativi nell’edilizia popolare e in progetti integrati di inclusione sociale non è possibile affrontare in maniera efficace il problema e gli sgomberi, in questo senso, ci sembrano solo un brutto modo per nascondere la polvere sotto il tappeto.

La sicurezza che vogliamo per il nostro quartiere Aurora è questa: che tutte le persone possano avere una casa, un lavoro e una vita degna. Oggi a Torino questo non succede e, come nel resto del Paese, si allarga la forbice delle disuguaglianze: agire come abbiamo visto significa spendere soldi ed energie in tentativi inefficaci e controproducenti di affrontare il disagio in questa città.

Vorremmo quindi prima di tutto avere delle garanzie sulla sistemazione delle famiglie coinvolte, sulle prospettive temporali della attuale temporanea sistemazione e sulle possibilità concrete di soluzioni abitative sul lungo periodo.

Inoltre richiediamo alle istituzioni un incontro pubblico sul tema della fragilità abitativa in Aurora, per discutere insieme delle politiche sull’abitare, delle soluzioni messe in atto dalla
Città e delle possibili alternative, nonchè della preoccupante situazione sociale di molte famiglie della città.

Come sempre dimostrato, restiamo a disposizione per un confronto tra Istituzioni e realtà sociali rispetto a politiche inclusive per il sostegno alle fragilità e la garanzia dei diritti di tutti
gli abitanti del quartiere Aurora.

 

Associazione Educadora Onlus
Associazione Arteria Onlus
Associazione Almaterra
Collettivo Ultramondo
Fondazione di Comunità Porta Palazzo
Casa Umanista – Orizzonti in libertà Odv
Associazione Comunet – Officine Corsare
Associazione Quinta Tinta
Associazione Fuori di Palazzo
Mosaico Azioni per i Rifugiati
Fondazione Uniti per Crescere Insieme
Comitato Oltre la barriera
Associazione Il Campanile Onlus
SCT Centre – Spazio BAC
Associazione Islamica Delle Alpi
Eco dalle Città
CasArcobaleno Torino
Associazione socio-culturale Italo-cinese Zhi Song
Associazione ACMOS
Associazione Culturale Officine Creative Torino